In questo senso possiamo allora riconoscere alla poesia di Iago un valore musicale, e possiamo riconoscere in questo libro l’insieme di un concerto per carta e inchiostro che si consegna al ritmo creativo, non tanto al fine di inscenarlo o di conoscerlo, quanto piuttosto con il desiderio di viverlo, e non solo nell’esperimento metasemantico alla Fosco Maraini, ma un po’ in tutti i testi che compongono l’opera.(Ugo Magnanti)